martedì 21 dicembre 2021



IL PRINCIPIO DI PARETO E PERFORMANCE SPORTIVA PER LA CATEGORIA UNDER 13






La Legge o principio di Pareto, è un concetto assai conosciuto nell’ambito del Coaching e del management in generale e ultimamente sta tentando un approccio nel campo dell'allenamento sportivo.

Il Principio di Pareto, o Legge 80/20, è una legge empirica che, in breve, recita che l’80% di ciò che si ottiene è dovuto soltanto al 20% di ciò che si fa, o meglio “la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause”.
In definitiva, l’80% delle performance sportive è detenuto dal 20% delle  squadre, con riferimento alle categorie di riferimento e il risultato è generato dal 20%  del tuo lavoro in allenamento.

Quindi, è il 20% di ciò che fai a generare l’80% dei tuoi risultati. Così, troverai che in molti riassumono tutto questo con frasi tipo “basta che fai maggiormente quel 20% e meno quell’80% per migliorare”, oppure “concentrati su quel 20% invece di dedicarti al restante 80%” o ancora “è quel 20% che ha la priorità su ciò che fai”.

Attenzione: questo è un modo semplicistico di vedere tale teoria.

Prendiamo una delle frasi usate come esempio in precedenza: l’80% dei risultati di una squadra è generato dal 20% del lavoro fatto in palestra. Si evince che il rimanente 20% dei risultati è generato dall’80% del lavoro. Perché concentrarsi quindi su così tanti piccoli dettagli per avere un ritorno in prestazione non all’altezza?

Molto semplice: perché quel 20% è necessario.

Ad esempio, pensa che quel 80% di piccoli dettagli, se ben allenati, contribuirà all'80% nella costruzione tecnica di un atleta. Non solo, ma tutti sappiamo che, ad esempio una buona preparazione, conta, soprattutto a livello di prevenzione. È importante ora definire, mediante un'accurata analisi quali sono i fattori dominanti che generano la realizzazione del risultato positivo.


La prima cosa da fare:



1) Può essere utile fare un brainstorming con i colleghi per capire quali possono essere le motivazioni di una vittoria o di una performace eccellente, chiaramente con riferimento alla categoria oggetto di ricerca.
Qui e' utile individuarne il piu' possibile senza pesarle in ordine di importanza

2) Eseguire un sondaggio tra i coach dopo aver messo a punto un opportuno modulo che elenca tutte le cause evidenziate, e ad ognuna delle quali sia possibile assegnare un punteggio (peso) es. da 1 a 10, dove si assegna 10 se si ritiene quella causa molto determinante per una vittoria e 1 se poco determinante. Per un'analisi sensata le eventuali cause devono essere un numero ragionevolmente elevato.

3) Si collezionano gli esiti del sondaggio e si sommano i punteggi per ogni causa.
    A questo punto abbiamo tutti gli elementi per fare il grafico di Pareto, che mi dira', una volta stabilita una percentuale
a scelta (es. 60%) , quale sono l'insieme di cause che concorrono ad una vittoria secondo tale percentuale.

Una volta ottenuto questo risultato si puo' ottimizzare l'allenamento di una squadra, che andra' ad indirizzare appunto
quelle cause preponderanti rilevate precedentemente, evitando di indirizzare sforzi verso quelle che nell'insieme sono poco rilevanti.

Ora proviamo a fare un esempio di analisi con riferimento alla categoria under 12 femminile.


FATTORI CHE DETERMINANO UNA VITTORIA O PERFORMNCE ECCELLENTE CON RIFERIMENTO ALL'UDER 13 FEMMINILE






Inferiorità oggettiva dell'avversario



B.   Qualitá e numero di servizi vincenti



C.   Quantità di errori avversari



D.   Attacchi vincenti dopo ricezione



E.    Attacchi vincenti dopo difesa







INDICARE CON UN VALORE DA 1 a 10 IN ORDINE CRESCENTE CON RIFERIMENTO ALL'IMPORTANZA .



Scautizzando una serie di partite, nella categoria under 12 femminile si evidenzia che circa il 60% dei punti è generato dal numero di errori avversari, in media dai 13 ai 15 punti, con particolare riferimento agli errori in fase di "contrattacco". Un indice molto basso risulta essere il numero di punti realizzati dopo ricezione, circa il 5%. La battuta ha un'incidenza di circa il 20% e il restante 15% situazioni d'attacco, "palle gestite in palleggio con rincorsa e colpo d'attacco". Il fondamentale più carente in tutte le fasi del gioco è sicuramente il bagher. La tecnica è approssimativa in tutte la sue componenti, dal piano di rimbalzo all'azione corretta in spinta delle gambe, sia con divaricata sul piano frontale sia sul piano sagittale. La difficoltà di gestione dello spazio soprattutto per la mancanza di chiarezza nelle competenze e la scarsa propensione alla comunicazione crea confusione generando errori banali.
Forse per molti potrebbe sembrare la "scoperta dell'a acqua calda" ma vi assicuro che non è così scontato.
La mia proposta è quella di aumentare il volume di allenamento con riferimento alla tecnica di bagher. Studiare la corretta catena didattica e relativa metodologia di allenamento, proponendo esercizi dal''analitico al globale che rispecchiano fedelmente il gioco della pallavolo, che ricordo è uno sport DI RIMBALZO. A volte noi allenatori organizziamo gli allenamenti, senza tener conto dei presupposti fondamentali del gioco. Ad esempio utilizziamo molte esercitazioni dove, le atlete devono fermare la palla, creando situazioni irreali rispetto alla caratteristica fondamentale della pallavolo. Tutto quello che facciamo, può essere utile per migliorare la motricità generale, le capacità coordinative non specifiche al gioco, rendendo gli esercizi molto coreografici ma poco utili al raggiungimento dell'obiettivo specifico. Se analizziamo il tempo dedicato all'allenamento di una squadra di under 13femminile, possiamo supporre un volume generale di lavoro di circa 6 ore settimanali, più una o due gare a seconda se la squadra partecipa anche al campionato di under 13 e solo il 20% ha un volume di allenamento più alto di circa 2. Secondo un analisi fatta attraverso il grafico di Pareto "80/20" L'80% del volume generale di allenamento deve essere dedicato a limitare gli errori durante la fase di gioco. Con questo non vuol dire che dobbiamo far giocare per 2 ore le nostre atlete, ma dare stabilità agli elementi tecnici che nella cronologia del gioco possono creare l'errore. Tecnica e palla per la maggior parte del tempo!
Nelle partite di under 13 femminile la prima fase è costituita da una ricezione con bagher frontale o palleggio, "ricezione punto", o da una battuta dal basso. La seconda fase un appoggio o difesa attacco piazzato, alzata e contrattacco. In tutte e due le fasi la tecnica di bagher e palleggio ricopre un ruolo determinante per limitare il numero di errori punto. Con questo non voglio dire che l'attacco, soprattutto nella gestione corretta della rincorsa e possibilmente colpo non non è importante. Negli ultimi anni il livello antropometrico delle atlete e aumentato di molto creando ulteriori problematiche nella gestione dei fondamentali di seconda linea e di conseguenza nell'apprendimento in allenamento. A tal proposito durante le fasi di riscaldamento prepartita, sì notano atlete dotate di un buon attacco, che non viene confermato totalmente durante il gioco. Questo perché gli elementi tecnici che precedono l'azione di attacco sono molto approssimativi. "Ricezioni o appoggi imprecisi, alzate corte o troppo basse, ecc..." Per trarre delle conclusioni, a mio avviso in allenamento si fanno troppe cose, che costituiscono l'80% dell'inutile e poco quel 20% che serve realmente al nostro gioco sportivo. Un altro aspetto è che quel 20% di utile lo alleniamo in modo approssimativo, senza conoscerne accuratamente e scientificamente le azioni, nella catena cinetica del gesto tecnico. Ad esempio, senza voler giudicare nessuno, vedo molti colleghi che nell'allenamento del bagher in under 13 utilizzano molto tempo nella tecnica del bagher laterale, senza tenere presente che la palla ha una velocità non eccessiva e questa tecnica crea un adattamento prematuro e scorretto. "Ho notato che molte bambine anche nell'esecuzione del bagher di appoggio frontale con divaricata sul piano sagittale hanno un innalzamento predominante di una spalla rispetto all'altra". Domanda, ma cosa serve quando l'80% dei palloni arrivano frontali e lenti? "Perdita di tempo!" Questo vale anche per la tecnica di palleggio, privilegiando il più delle volte la tattica "con il palleggiatore in penetrazione" che la tecnica specifica con relativa precisione, con alzata in posto quattro e due. Sta a voi ora fare le vostre valutazioni se lo riterrete opportuno una ricerca. Io come sempre ho tentato di dare uno spunto per migliorare la nostra capacità di allenatori, e di conseguenza migliorare la prestazione tecnica delle nostre squadre. Buone feste.
                                                                                                                               Stefano Lorusso
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